giovedì 14 marzo 2013

Acqua. Al via in Veneto una serie di audizioni pubbliche per orientare gestione


Il Veneto è terra di fiumi, laghi e risorgive, ma fatica a trattenere il proprio ‘oro blu’: gran parte della risorsa idrica sfocia a mare, senza riuscire a irrigare i campi e ad essere trattenuta in bacini e riserve: un problema strutturale che interroga agricoltori, consorzi di bonifica, gestori acquedottistici, politici e amministratori alla luce della nuova direttiva europea “Water blueprint”, che considera l’acqua un bene economico limitato da gestire secondo criteri di mercato, con politiche di crescente tariffazione. Nell’anno internazionale dedicato dall’Onu alla cooperazione per l’acqua, a mettere al centro il problema di una corretta gestione dell’acqua in modo da distinguere tra uso (agricolo) e consumo (civile e industriale) è la Regione Veneto che ha promosso un ciclo di audizioni pubbliche per stimolare il dibattito e coinvolgere le categorie portatrici di interessi nella formulazione di nuove politiche strategiche per ottimizzare l’impiego delle risorse idriche. A presentare significato e obiettivo del progetto di ascolto e interlocuzione con la società civile sono stati il presidente del Consiglio regionale del Veneto Clodovaldo Ruffato e l’assessore regionale all’ambiente Maurizio Conte, insieme ai presidenti delle commissioni consiliari Davide Bendinelli (Agricoltura) e Nicola Finco (Ambiente) e al direttore dell’Unione veneta bonifiche Andrea Crestani. Il primo appuntamento sarà in Fiera a Padova venerdì 22 marzo, giornata mondiale dell’acqua, nell’ambito del Sep Pollution: tecnici, politici, associazioni di categoria, enti di gestione si confronteranno sul tema “Acqua e Pianeta. Le problematiche europee nel contesto mondiale”. “L’audizione regionale non sarà il solito convegno, ma un confronto pubblico con tutti i portatori di interesse in materia di acqua – sottolinea Ruffato – per studiare il problema e costruire nuove politiche ‘dal basso’, con l’obiettivo di ottimizzare l’uso di una risorsa preziosa che non è inesauribile. Il lavoro di ascolto e confronto ci porterà ad elaborare proposte che orientino il recepimento in Italia e in Veneto della direttiva europea (destinata a orientare le scelte strategiche sino al 2030) e arrivino a incidere sulle politiche che stanno prendendo forma nei palazzi di Bruxelles”. All’audizione padovana faranno seguito altre due giornate, il 20 maggio a Belluno (‘Acqua e Italia’) e il 24 giugno a Verona (‘Acqua e politiche regionali’), dove si tireranno le fila delle suggestioni raccolte negli appuntamenti precedenti per elaborare un pacchetto di idee per le politiche regionali, nazionali e comunitarie. “Sul tema dell’acqua – ha ricordato l’assessore Conte – la Regione ha già avviato un percorso di salvaguardia e valorizzazione, Acqua: audizioni pubbliche in Regione per orientare gestione
varando il piano regionale tutela delle acque e affrontando con gli agricoltori i problemi generati dai cambiamenti climatici. E’ proprio l’agricoltura a dimostrarci che investendo in ricerca, innovazione e nuove tecnologie è possibile risparmiare sui consumi idrici e creare reddito e occupazione”. Mille ettari di terreno riconvertiti da mais a frutteto o ortaggi – ha esemplificato il direttore dell’Unione bonifiche – producono un incremento di reddito pari a 14 milioni di euro e creano 375 posti di lavoro, a parità di consumo idrico. “Ma una simile trasformazione – ha puntualizzato Crestani - implica investimenti in nuove tecniche e un diverso approccio alla gestione dell’acqua, il cui utilizzo in agricoltura dev’essere considerato una forma di accumulo e non un mero consumo a perdere”. Dalle audizioni regionali pubbliche sull’acqua si attendono nuove prospettive e proposte utili per aggiornare politiche e modelli di gestione.