giovedì 18 luglio 2013

NASCE IL CONSIGLIO DI BACINO. RIELETTO MARTELLI


L’Ente sostituisce AATO e opera nel segno della continuità e dell’efficienza


Nasce il Consiglio di Bacino, l’Ente pubblico che governerà il servizio idrico integrato a Verona e in provincia. Anzi, lo sta già facendo: l’ “atto di nascita” del nuovo Ente porta infatti la data del 10 giugno. È quindi già operativo, garantendo ai veronesi l’indispensabile continuità ed efficienza nell’erogazione del servizio pubblico. E proprio continuità nella buona gestione ed efficienza vogliono essere le fondamenta del nuovo Ente. Ieri, a votazione, da parte di tutti i sindaci Veronesi riunitisi in assemblea, e sulla base delle candidature pervenute, è stato eletto anche il Presidente del Consiglio di Bacino: è Mauro Martelli, vicesindaco di Mozzecane, già Presidente di AATO Veronese a partire dal 2010 e Commissario Straordinario nella delicata fase di transizione che ha portato la nascita del nuovo Ente, di cui ora prende le redini. Eletti anche Nicola Martini, vicesindaco di Erbè e Claudio Melotti, vicesindaco di Bosco Chiesanuova, che compongono – con Martelli – il Comitato Istituzionale, organo che sostituisce il Cda. Fausto Pasini, commercialista, è invece il revisore dei conti. Resta, in veste di direttore, Luciano Franchini. C’è un’altra novità, ed è a livello regionale. È stata istituita una banca dati, dove dovranno essere trasferiti obbligatoriamente tutti i dati a livello veneto sul servizio idrico integrato. Il tutto, con il tempo, porterà a delle modifiche sulle perimetrazione territoriali (ato), e servirà per ottimizzare il servizio creando un vero e proprio “Modello Veneto”. L’ITER. La soppressione dell’AATO, e quindi la nascita del Consiglio di Bacino per governare il servizio idrico nel nostro territorio, è il risultato di un processo iniziato ormai più di due anni fa, tramite la Legge della Regione Veneto n. 17 del 27 aprile 2012. La Legge è stata la risposta alla richiesta da parte del Governo di procedere a una rivisitazione critica delle modalità di regolazione e controllo del servizio idrico integrato. La Regione Veneto ha inteso mantenere le modalità già definite nel 1998, sottolineando così la bontà delle scelte al tempo operate e la qualità del lavoro fin qui svolto da AATO. Ad aprile tutti i sindaci veronesi sono stati chiamati a porre la loro firma: il Consiglio di Bacino infatti è costituito da tutti loro, in rappresentanza dei cittadini di ogni Comune. Come succedeva con AATO, i sindaci dei Comuni veronesi saranno quindi chiamati a riunirsi in “assemblee d’ambito” periodiche (di solito 3 all’anno), dove avranno il compito di approvare bilanci, piani tariffari, aggiornamenti, modalità organizzative e programmazione del servizio idrico integrato. Il Consiglio di Bacino è quindi un’emanazione di tutti i Comuni Veronesi. LE FUNZIONI. Il Consiglio di Bacino è costituito da assemblea, comitato istituzionale, presidente, direttore e revisore dei conti, e avrà una durata di trent’anni: alla scadenza del termine la durata sarà automaticamente prorogata di un identico periodo. L’Ente sostituisce in tutto e per tutto le funzioni dell’AATO

Veronese, l’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale nata in virtù della legge Galli (L.36/94) che ha suddiviso il territorio, con precisi confini, organizzandolo in “ambiti territoriali ottimali” (da qui “ATO”, sigla che rimane anche nel nuovo logo del Consiglio di Bacino): al 2001 fino a poco tempo fa ha avuto il compito governare e pianificare, organizzare e affidare la gestione del servizio idrico integrato. E con risultati da ‘prima della classe’: Altroconsumo e da Cittadinanza Attiva hanno più volte promosso il sistema idrico veronese, eleggendolo tra le città in tutta Italia con la bolletta meno cara, ben al di sotto sia della media regionale che nazionale. Quanto costa il Consiglio di Bacino? Poco: conta tre dipendenti e incide sulla tariffa per lo 0,8% garantendo acqua potabile, fognature e depurazione in tutto il territorio. La cooperazione e l’organizzazione tra il Consiglio di Bacino e le due società di gestione (Acque Veronesi e Azienda Gardesana Servizi) dovranno quindi continuare a garantire:



− uguale cura ed attenzione indistintamente per tutti gli enti locali partecipanti;

− livelli e standard di qualità del servizio omogenei ed adeguati alle necessità degli utenti;

− la gestione del servizio idrico integrato all’interno dell’ambito territoriale ottimale sulla base di criteri di efficienza, efficacia ed economicità;

− la protezione, salvaguardia e utilizzazione ottimale delle risorse idriche;

− l’unitarietà del regime tariffario all’interno delle singole gestioni del bacino, determinato in funzione della qualità delle risorse e del servizio fornito;

− la definizione e l’attuazione di un programma di investimenti per l’estensione, la razionalizzazione e la qualificazione dei servizi idrici.



LE SFIDE. Seppur appena costituito, il Consiglio di Bacino non avrà vita facile: sul piatto c’è la scottante questione delle tariffe. Chi ha potere decisionale non è infatti il Consiglio di Bacino, ma l’AEEG, l’Autorità nazionale per l’Energia Elettrica e del Gas. Proprio l’AEEG ha determinato le tariffe al nostro territorio, con un innalzamento spropositato, che porta ad aumenti sul territorio del 9,4% (per i 73 Comuni gestiti da Acque Veronesi) e dello 0,3% nei Comuni gestiti da AGS, Gardesana Servizi (per il momento; dopo l’istruttoria dell' AEEG, le tariffe potrebbero avere un balzo addirittura del 12,3%, l’anno prossimo). Sono già in vigore da maggio, e l’allora Commissario Straordinario Martelli, oggi Presidente, ha segnalato all’AEEG denunciando la situazione e sottolineando “l’inutilità degli aumenti del costo dell’acqua imposti, che hanno il solo effetto di colpire i cittadini, già provati dalla pesante situazione economica”. Ma alcune settimana fa, una nuova delibera di AEEG ha ribaltato le carte in tavola dopo nemmeno due mesi dall’applicazione del nuovo metodo, indicando le cifre che essa stessa ha stabilito per il nuovo metodo tariffario transitorio solo come “cifre massime”. “Ringrazio i Sindaci della fiducia – commenta Mauro Martelli, presidente del Consiglio di Bacino -. Cosa cambierà? In realtà poco: le competenze rimangono le stesse dell’AATO, il nuovo Ente garantisce quindi il servizio a tutti i cittadini veronesi in termini di acqua potabile, fognature e depurazione. Purtroppo ci è stata tolta la competenza più importante, quella tariffaria, in cui si è creata una situazione paradossale. L’Aeeg, che controlla le tariffe, pare cambi idea ogni due minuti: oggi è arrivata un’altra delibera, oltre a quella di alcune settimane fa. Le competenze sono quindi rimaste inalterate, tranne la gestione delle tariffe: finora AATO ha sempre cercato di attuare politiche tariffarie di allineamento, facendo uno sforzo – che deriva da sei anni di lavoro – per agevolare anche le famiglie numerose. La verità – approfondisce Martelli - è che da due anni ‘non si tira fuori un ragno dal buco’, avendo portato con un delirio normativo all’impossibilità di accesso al credito per le società di gestione. Ora le priorità dell’Ente sono riconfermare il Comitato Consuntivo degli Utenti, che tutela il diritto del cittadino, e continuare la nostra battaglia per far rispettare la volontà del referendum, oltre a cercare di far sì che ci sia un più ampio accesso al credito alle società di gestione (Acque Veronesi e AGS): speriamo di essere ascoltati dalla Regione, anche in ragione del suggerimento di guardare alla Toscana, dove attraverso una finanziaria regionale la Regione è riuscita ad agevolare l’accesso al credito delle società di gestione”.