giovedì 28 novembre 2013

DDL AMBIENTE E ACQUA: TARIFFA SOCIALE E FONDO DI GARANZIA


Un’Agenda Verde come scommessa sull’ambiente quale strumento di potenziale sviluppo economico. Così il Governo ha annunciato il ddl Ambiente collegato alla legge di stabilità, un provvedimento che spazia dalle misure di protezione della natura, alla valutazione dell’impatto ambientale, agli acquisti verdi, alla gestione dei rifiuti fino al servizio idrico integrato. Per quest’ultimo - in particolare - il ddl ha previsto una tariffa sociale (con misure anche per i morosi) e un Fondo di garanzia per gli investimenti. La tariffa sociale e il mancato distacco per chi non paga le bollette rientrano in un quadro di adeguamento delle norme in risposta ai risultati del referendum del 2011. Per il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando infatti "per prima volta" viene "introdotta una tariffa sociale per l'acqua": una "prima risposta al messaggio politico venuto dal referendum". Con questa disposizione (art.26) si intende "rendere effettivo" e rafforzare "la natura 'pubblica' della risorsa acqua, come richiesto anche dai 'saggi' e dalla normativa nazionale". L'Autorità per l'energia elettrica ed il gas per "garantire l'accesso universale all'acqua assicura agli utenti domestici a basso reddito del servizio idrico l'accesso a condizioni agevolate alla quantità di acqua necessaria per il soddisfacimento dei bisogni fondamentali". Il tutto, a cominciare dalla copertura dei costi, viene garantito dalla "previsione di un'apposita componente tariffaria" per le "utenze non agevolate del servizio idrico integrato". Quanto alla morosità (art.27), per Orlando "non si può lasciare all'azienda la facoltà di decidere del distacco dell'acqua. Bisogna garantire procedure adeguate, vista la specificità del bene acqua, che è un bene fondamentale per la vita umana". Il provvedimento intende regolamentare le modalità di gestione del fenomeno per limitarne l'insorgenza, e assicurarne il contrasto per non far ricadere i costi sugli utenti non morosi e "per garantire un livello minimo di fornitura di acqua anche alle utenze non in regola con i pagamenti". Il Fondo di garanzia per interventi in infrastrutture idriche (art.25), a decorrere dal 2014, si pone l'obiettivo di rilanciare gli investimenti e garantire un'adeguata tutela ambientale in base alle prescrizioni europee. In particolare il Fondo, che sarà alimentato da una specifica componente della tariffa, servirà anche per completare le reti di fognatura e depurazione ed evitare sanzioni europee per inadempimento dell'Italia. Il Fondo servirà a garantire chi deciderà di finanziare le opere, offrendo garanzie economiche, dato che i beni demaniali non sono ipotecabili . Per il sottosegretario alle Infrastrutture Erasmo D'Angelis "dopo anni le infrastrutture idriche tornano tra le priorità del governo con un Fondo di garanzia a sostegno per investimenti, in particolare per la depurazione che vede l’Italia in infrazione Ue, la tariffa sociale per utenti a basso reddito, niente distacco di acqua ai morosi a basso reddito e un livello di fornitura minima garantita”. Per D’Angelis “sono tre passi, tre prime risposte all’esito del referendum del 2011 che, al di là degli equivoci alimentati, sta impegnando il governo ad occuparsi di qualità del servizio idrico, stato degli acquedotti, depuratori, dighe e altre infrastrutture idriche. Siamo partiti dai ritardi clamorosi che vedono oggi l’Italia maglia nera europea per mancata depurazione con circa 700 milioni di euro di sanzioni Ue in arrivo per il 40 per cento di fiumi e laghi gravemente inquinati, e servizi in diverse zone del sud ancora da Paese in via di sviluppo. Le perdite in rete sono al 37 per cento in media nazionale ma direttamente proporzionali al livello degli investimenti. L’urgenza di dare risposte concrete a 20 anni dalla legge Galli, con la leva degli investimenti lasciata alle sole tariffe, ha portato oggi all’istituzione di un Fondo di garanzia pluriennale per garantire l’accesso al credito alle aziende per ulteriori investimenti e l’adeguata tutela della risorsa idrica e dell’ambiente da scarichi in libertà”. “I criteri di accesso al Fondo - ha spiegato il sottosegretario - verranno definiti con decreto del presidente del Consiglio, su proposta del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti di concerto con l’Ambiente e lo Sviluppo Economico, e la gestione e i controlli sono affidati alle Autorità idriche nazionali e locali. Parte dunque un primo volano per nuovi investimenti e nuova occupazione, e al Fondo potranno aggiungersi risorse europee del nuovo ciclo 2014-2020”.