PNRR: 23.4 milioni a Verona grazie al “progetto bandiera” di Acque Veronesi
Presentata a Roma la nuova arteria idrica lunga 17,5 km che collegherà l’est alla città, unendo i due più grandi sistemi acquedottistici del territorio
Primo gestore idrico in Veneto ad ottenere l’accesso ai fondi del PNRR, Acque Veronesi si è aggiudicata 23.4 milioni di euro per il progetto di collegamento idrico tra Verona est e Belfiore. Nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il Ministero delle Infrastrutture ha infatti stanziato con assegnazione diretta il finanziamento alla nuova linea adduttrice Belfiore-Verona Est che, identificata dal Ministero stesso come “Progetto Bandiera”, con i suoi 17,5 chilometri di lunghezza unirà i due più grandi sistemi acquedottistici del territorio collegando Verona con Belfiore e Lonigo.
L’opera è stata presentata ieri a Roma alla presenza del Viceministro alle Infrastrutture Alessandro Morelli: “La rilevanza della risorsa idrica, l’esigenza di migliorarne conservazione e distribuzione a beneficio di tutti i territori, è stata riconosciuta dal Pnrr con previsione di investimenti dedicati. Complimenti quindi ad Acque Veronesi per aver saputo cogliere questa opportunità, intercettando più di 23 milioni di euro da destinare alla realizzazione di una infrastruttura idrica strategica per il territorio. Mai come in questo momento, con il caro energia che morde ed i cambiamenti climatici in atto, l’attenzione verso una risorsa così preziosa deve essere massima”.
“Grandissima soddisfazione per questo risultato, che porta alla nostra provincia importanti opere di ingegneria idraulica senza pesare sulla bolletta dei veronesi” è il commento del presidente di Acque Veronesi, Roberto Mantovanelli. “Dopo gli oltre 7 milioni di euro attinti dai fondi Vaia, un nuovo importante successo che consegnerà al territorio ulteriori 23,4 milioni di euro per opere necessarie per il futuro dell’approvvigionamento idrico”.
La nuova condotta adduttrice contribuirà ad implementare le interconnessioni tra i sistemi idrici dei gestori locali, così come previsto dal MO.S.A.V (Modello Strutturale degli Acquedotti della Regione Veneto) finalizzato a garantire il corretto approvvigionamento idropotabile nel territorio regionale.
“Avevamo già previsto questa infrastruttura nel nostro Piano delle Opere Strategiche, uno strumento che ci consente di pianificare secondo una visione organica e di lungo periodo: ogni attività si colloca cioè all’interno di un sistema di opere interconnesse e strategicamente pianificate a servizio del territorio” spiega Mantovanelli. “Proprio questa caratteristica, unitamente alla capacità di mettere a terra investimenti in tempi rapidi, ci ha permesso di essere pronti alla chiamata del PNRR, consentendoci di rientrare nelle stringenti tempistiche previste dal Ministero”.
Un lavoro meticoloso e continuo avviato circa un anno e mezzo fa, portato all’attenzione delle rappresentanti veronesi nella Commissione Ambiente alla Camera, le Onorevoli Rotta e Valbusa, durante un incontro organizzato a Verona nel dicembre 2020 con tutti i gestori idrici del Veneto. Nella primavera 2021, appena rese disponibili le missioni del Piano, Acque Veronesi ha definito le prime schede di progetto, tra cui quella selezionata e oggetto del finanziamento. Fondamentale per il risultato raggiunto anche il coordinamento portato avanti con la Regione, ma soprattutto col Viceministro, Alessandro Morelli, per tramite dei parlamentari veronesi della Lega.
“Oltre a questa iniziativa, abbiamo in lavorazione altre proposte da presentare per ulteriori linee di finanziamento nell’ambito del PNRR che consentirebbero di aggiungere infrastrutture innovative in grado di creare valore per il nostro territorio, per cui il nostro lavoro non si ferma certo qui” conclude Mantovanelli.
“Grande merito va dato a tutta la squadra di Acque Veronesi per l’impegno e la professionalità messi al servizio della comunità”.
Nell'area multimediale potete trovare l'intervista al presidente Mantovanelli.