Domande frequenti
Esistono alcune specifiche sezioni di questo sito, dedicate alle risposte ad alcune delle domande più frequenti.
Come contattare Acque Veronesi
La Bolletta
Cosa fare per ? Una piccola guida alle pratiche burocratiche più frequenti.
Come gestire le perdite occulte d'acqua.
La qualità dell'acqua
Modulistica
Ti invitiamo a seguire i link sopra riportati per approfondire.
Se ancora non trovi la risposta alla tua domanda, qui di seguito, trovi altre risposte alle domande frequenti di carattere generale.
La competenza in merito alla definizione delle metodologie di calcolo delle nuove tariffe del Servizio Idrico Integrato è, a partire dall’anno 2012, dell’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas ed i Servizi Idrici (AEEGSI).
L’Ente d’Ambito locale (ex AATO ora Consiglio di Bacino) ha il compito di predisporre le basi per il calcolo delle tariffe, che viene successivamente convalidato dall’AEEGSI, con le modalità riportate nelle deliberazioni n. 585/2012/R/idr del 28 dicembre 2012, n. 643/2013/R/idr del 27/12/2013 e per il quadriennio 2016-2019 con riferimento alla deliberazione 664/2015/R/idr del 28 dicembre 2015.
L’Ente d’Ambito locale (ex AATO ora Consiglio di Bacino) ha il compito di predisporre le basi per il calcolo delle tariffe, che viene successivamente convalidato dall’AEEGSI, con le modalità riportate nelle deliberazioni n. 585/2012/R/idr del 28 dicembre 2012, n. 643/2013/R/idr del 27/12/2013 e per il quadriennio 2016-2019 con riferimento alla deliberazione 664/2015/R/idr del 28 dicembre 2015.
La bolletta è fondamentalmente costituita da tre voci.
Con la bolletta infatti si paga:
Con la bolletta infatti si paga:
- il servizio di fornitura dell’acqua potabile (fornitura);
- la raccolta delle acque reflue ( fognatura);
- il trattamento di depurazione (depurazione)
E’ necessario chiamare Acque Veronesi quando l’utenza è attiva (il contatore non è piombato) e quando ci sono delle perdite o dei guasti nell’impianto da strada fino al contatore incluso (es. contatore bloccato o rotto, contatore che gira vuoto).
L’idraulico potrà invece intervenire per guasti a valle del contatore.
L’idraulico potrà invece intervenire per guasti a valle del contatore.
Il cloro è la sostanza utilizzata per eliminare dall’acqua eventuali microorganismi patogeni, conservandone la qualità durante il suo trasporto all’interno delle tubazioni; viene aggiunto, per legge, in modo da renderla sicura e da garantire la salute dei consumatori. Questa sostanza è un gas che naturalmente si libera dall’acqua quando si pare il rubinetto .
Il sapore e l’odore di cloro possono essere eliminati semplicemente, facendo decantare l’acqua in una brocca prima di portarla in tavola.
Il sapore e l’odore di cloro possono essere eliminati semplicemente, facendo decantare l’acqua in una brocca prima di portarla in tavola.
L’opacità dell’acqua può essere causata dall’elevata pressione della stessa, determinata dagli impianti di pompaggio.
Tale pressione è necessaria per poter servire anche i piani più alti delle abitazioni.
Per ottenere acqua limpida è sufficiente aspettare pochi minuti dopo il prelievo, in modo da permettere alle micro-bollicine di evaporare naturalmente .
Tale pressione è necessaria per poter servire anche i piani più alti delle abitazioni.
Per ottenere acqua limpida è sufficiente aspettare pochi minuti dopo il prelievo, in modo da permettere alle micro-bollicine di evaporare naturalmente .
Se dal rubinetto scende acqua che presenta una colorazione diversa dalla normalità è bene chiamare il servizio di acquedotto (che è sempre reperibile per 24 ore ogni giorno) per verificare la situazione.
La presenza di particelle in sospensione non indica un’alterazione della qualità dell’acqua.
Alla vista queste particelle possono sembrare sabbia ma molto spesso sono residui di calcare che si formano nell’impianto interno per la normale precipitazione di ioni di calcio e magnesio soprattutto quando si riscalda l’acqua per gli usi domestici.
Alla vista queste particelle possono sembrare sabbia ma molto spesso sono residui di calcare che si formano nell’impianto interno per la normale precipitazione di ioni di calcio e magnesio soprattutto quando si riscalda l’acqua per gli usi domestici.
Acque Veronesi ha attivato la possibilità per tutti i Clienti di ricevere la bolletta tramite e-mail in formato PDF. Ciascun Cliente può chiedere il documento a mezzo e-mail optando per un invio in aggiunta al cartaceo o anche in sostituzione dello stesso.
Per maggiori informazioni, clicca qui.
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Il Ministero della salute cosi definisce le acque destinate al consumo umano: "... acque trattate o non trattate, di uso potabile, per la preparazione di cibi e bevande o per altri usi domestici, a prescindere dalla loro origine, fornite tramite una rete di distribuzione oppure mediante cisterne, in bottiglie o in contenitori”.
La definizione comprende anche le acque utilizzate nelle imprese alimentari per la fabbricazione, il trattamento, la conservazione o l’immissione sul mercato di prodotti o di sostanze destinate al consumo umano, escludendo quelle acque la cui qualità non ha conseguenze sulla salubrità del prodotto alimentare finale.
Sono, invece, escluse le acque minerali naturali in quanto soggette ad una specifica normativa.
I criteri per garantire la sicurezza delle acque destinate al consumo umano, e i conseguenti parametri minimi di qualità, sono frutto dell’evoluzione di conoscenze multidisciplinari e si basano sugli orientamenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
In Italia il principale riferimento normativo è il D.lgs. 2 febbraio 2001, n. 31, che dà attuazione alla Direttiva 98/83/CE, con la finalità di proteggere la salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque, garantendone la salubrità.
Le acque destinate al consumo umano “non devono contenere microrganismi e parassiti, né altre sostanze, in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana”. La normativa fissa requisiti minimi di sicurezza, che riguardano un numero relativamente limitato di sostanze di interesse prioritario, sulla base delle conoscenze scientifiche disponibili. Per queste sostanze vengono fissati dei ”valori di parametro”, cioè limiti di concentrazione che garantiscono un consumo sicuro nell’intero arco della vita, in genere fondati sugli orientamenti stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
La definizione comprende anche le acque utilizzate nelle imprese alimentari per la fabbricazione, il trattamento, la conservazione o l’immissione sul mercato di prodotti o di sostanze destinate al consumo umano, escludendo quelle acque la cui qualità non ha conseguenze sulla salubrità del prodotto alimentare finale.
Sono, invece, escluse le acque minerali naturali in quanto soggette ad una specifica normativa.
I criteri per garantire la sicurezza delle acque destinate al consumo umano, e i conseguenti parametri minimi di qualità, sono frutto dell’evoluzione di conoscenze multidisciplinari e si basano sugli orientamenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
In Italia il principale riferimento normativo è il D.lgs. 2 febbraio 2001, n. 31, che dà attuazione alla Direttiva 98/83/CE, con la finalità di proteggere la salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque, garantendone la salubrità.
Le acque destinate al consumo umano “non devono contenere microrganismi e parassiti, né altre sostanze, in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana”. La normativa fissa requisiti minimi di sicurezza, che riguardano un numero relativamente limitato di sostanze di interesse prioritario, sulla base delle conoscenze scientifiche disponibili. Per queste sostanze vengono fissati dei ”valori di parametro”, cioè limiti di concentrazione che garantiscono un consumo sicuro nell’intero arco della vita, in genere fondati sugli orientamenti stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Sia dal punto di vista ecologico che finanziario, sarebbe meglio bere acqua del rubinetto: si risparmiano quintali di plastica necessaria per l'imbottigliamento e ne risente favorevolmente anche il nostro portamonete (un metro cubo costa all'incirca come una bottiglietta)!
Inoltre, la così detta acqua del Sindaco è controllata a intervalli regolari dall'unità sanitaria e dal laboratorio biologico provinciale, quindi si va sul sicuro.
Se però si ha la necessità di acque particolari (solfate, bicarbonate, calciche..) che si trovano solo in bottiglia, è bene fare attenzione alla data di scadenza (solitamente si trova stampata sul tappo) e preferire le bottiglie di plastica scura, meno soggetta ai danni dei raggi solari, deleteri per la conservazione dell’acqua stessa e, cosa ancora migliore, preferire le bottiglie in vetro!
Inoltre, la così detta acqua del Sindaco è controllata a intervalli regolari dall'unità sanitaria e dal laboratorio biologico provinciale, quindi si va sul sicuro.
Se però si ha la necessità di acque particolari (solfate, bicarbonate, calciche..) che si trovano solo in bottiglia, è bene fare attenzione alla data di scadenza (solitamente si trova stampata sul tappo) e preferire le bottiglie di plastica scura, meno soggetta ai danni dei raggi solari, deleteri per la conservazione dell’acqua stessa e, cosa ancora migliore, preferire le bottiglie in vetro!